Al Centre Solagnon, nei giorni di fine febbraio, si sono conclusi gli esami del primo semestre che prevedono oltre alla teoria anche la pratica. Quindi gli allievi sono stati impegnati nella realizzazione di prodotti finiti per ciascuno dei corsi: tavolini per la falegnameria; passata al peperoncino, succo e marmellata di ananas per il primo anno del corso di trasformazione degli alimenti, farina per infanzia e impasto di arachidi per il secondo anno; muretti e gradini in mattoni per la carpenteria edile.
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Nella lingua dei Mina, una delle etnie che compongono la popolazione togolese, "solagnon" significa “futuro migliore”, quel futuro che in Togo è ancora negato alla massima parte dei giovani.